All'indomani della caduta del Regno delle Due Sicilie, Donna Clotilde, baronessa napoletana filoborbonica in decadenza, vive nella sua villa isolata dal mondo, dove passa le giornate a letto, dichiarandosi sempre in fin di vita. Unici contatti, la cugina Gesualda, infermiera-carceriera, e l'ambiguo parroco Don Catellino. L'arrivo inaspettato di un lontanto nipote, Ferdinando, dalla bellezza «morbosa e strisciante», sconvolgerà l'equilibrio stagnante tra i tre personaggi, lasciando emergere antichi rancori fino al precipitarsi inesorabile degli eventi. Considerato il capolavoro di Ruccello, vincitore di due Premi Idi, Ferdinando è una fotografia inclemente dei rapporti che intercorrono tra i protagonisti, tutti perduti e dannati, sullo sfondo degli eventi storici che simbolicamente alludono al mutamento di valori in atto.