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Della tirannide. La filosofia politica di Vittorio Alfieri

di Alfieri Vittorio

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Contenuto

Autore-guida e punto di riferimento ideale Vittorio Alfieri per Piero Gobetti rappresenta quel tipo di intellettuale mai prono. La filosofia politica di Vittorio Alfieri, è l'ampiamento della sua tesi di laurea, cui lavora tra l'agosto 1921 ei l luglio 1922. L'opera inaugura la casa Editrice Piero Gobetti editore, l'ultima casa editrice autonoma prima dell'affermazione della dittatura.Al centro di questa sua riflessione su Alfieri La Tirannide, il testo in cui Alfieri ricostruisce e delinea la figura del tiranno. Il trattato alfieriano è suddiviso in due libri: nel primo, Alfieri compie una attenta analisi dell'inscindibile binomio potere-tirannia, esaminando minuziosamente la figura del tiranno e la struttura del regime dispotico; nel secondo libro, analizza il modo di comportarsi dell'uomo libero (cioè del ribelle che non si piega alla tirannide) all'interno di un tale regime, teorizzando i vari modi per porre fine all'oppressione o, almeno, per non essere direttamente danneggiati da essa."Tirannide - scrive Alfieri nel secondo capitolo del primo libro dal titolo Cosa sia la tirannide - indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzione delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo".

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