Reggio e i miti della Magna Grecia
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Contenuto
I disegni presentati in questo volume sono rappresentazioni di un "mito" ripensato, fatto di archetipi e visioni classiche che non hanno un tempo definito, che non privilegiano una temporalitą e una fisicitą legate al contingente. Sono un racconto, in cui le diverse interpretazione degli autori acquistano autonomia espressiva, diventando una collana di componimenti poetici che sembrano tendere ad una serialitą tassonomica senza mai volerla raggiungere a pieno. Vengono elaborate sottili e raffinate sequenze di disegni in un febbrile laboratorio architettonico che indaga i linguaggi del mito dei luoghi della Magna Grecia. Reperti formali di credenze perdute, fanno capolino nelle immagini definite da un perimetro netto in un'atmosfera disincantata, in cui si alternano nuvole immerse in stupefacenti profonditą, su cui si accavallano sagome di mura di fortificazioni poderose e turrite, dove si aprono diversificate immagini, spalancate come fauci in un Mediterraneo, culla del mito. Un racconto che ci trasporta lieve e senza scosse, tra Reggio e l'area dello Stretto, un racconto che diventa penetrante, che si avventura nella rappresentazione simbolica dei miti e dei guardiani dello Stretto, che scava nell'anima dei personaggi, delle figurazioni antropomorfe e nei volti che si esaltano in primi piani ieratici o in profili saettanti che si fanno carico di una responsabilitą che li agghiaccia, fissandoli in una maschera divina e quasi universale. Un racconto scritto a quattro mani che ci trasporta dentro le onde dello Stretto che diventano una metafora globale che come un "edificio" esposto alla contemplazione, racchiude una velata totalitą.
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