Ricordi di Clodomiro, mio figlio
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"Serro nel profondo del cuore l'angoscia, respingo indietro le lagrime che fanno impeto agli occhi, per scrivere della mia creatura". Con queste parole cariche di composto sentimento paterno, iniziano i ricordi che Luigi Natoli dedica alla memoria del figlio Clodomiro, morto nella primavera del 1917 in un campo addestramento reclute vicino a Monfalcone. Lui che volentieri avrebbe versato il sangue per la libertą della patria, moriva, invece, vittima di un incidente in un poligono di tiro per la sua innata bontą e squisita gentilezza d'animo. La perdita di un figlio č un'esperienza devastante e innaturale. In tali condizioni d'animo č difficile se non impossibile scrivere della tragedia con tutte le derivanti implicazioni psicologiche, ma Natoli riesce con misurato e ineguagliabile trasporto, a trasmettere delle pagine di pura liricitą narrativa che consegnano per sempre il suo dolore alla memoria del figlio, senza retorica, senza autocommiserazione.
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