Con D'Annunzio a Fiume
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Č la vigilia del "Natale di Sangue": le navi del Regio Esercito Italiano stanno per aprire il fuoco su Fiume, che d'Annunzio e i suoi legionari tengono da 16 mesi. Nel frattempo, a Milano viene arrestato il capitano degli Arditi Mario Carli, uomo di fiducia del Vate: il Comando della Reggenza del Carnaro l'ha inviato a Milano per impiantarvi la redazione de "La Testa di Ferro", il giornale della causa fiumana che dā voce all'arditismo. Non č da escludere che il trasferimento a Milano di Carli abbia come obiettivo primario l'esportazione della rivoluzione in atto a Fiume oltre i confini della cittā dalmata. Ma in quel dicembre del 1920 tutto precipita. Mario Carli, insieme a Cesare Cerati e ad alcuni anarchici, progetta di far saltare la centrale elettrica di Milano: in contemporanea, dalle colonne de "La Testa di Ferro" si esorterebbero i cittadini all'insurrezione armata. Scoperto, Carli viene arrestato mentre a Fiume rombano i cannoni delle corazzate che vomitano fuoco sulla "cittā olocausta". In queste pagine Carli narra la sua partecipazione all'impresa fiumana e delle sue aspettative: sullo sfondo, l'influenza della rivoluzione leninista e l'emergere in Italia di Mussolini.
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