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Il teatro e il suo doppio

di Artaud Antonin

Disponibile su prenotazione.
Spese di spedizione:
3,49 €

Contenuto

"Il teatro e il suo doppio", pubblicato da Gallimard nel 1938, raccoglie i saggi più significativi di Artaud. Questa è la seconda traduzione italiana. L'altra uscì presso Einaudi mezzo secolo fa, a vent'anni dalla morte dell'autore, e chiuse l'arco di trformazione con cui da noi si era raccontato Artaud: dall'anarchico che attentava al teatro con brutali messinscene, dal grafomane recluso, distrutto dagli elettroshock, al poeta finalmente consacrato con l'Opera Omnia dal più prestigioso editore francese. Scrive Giuseppe Rocca, curatore di questa edizione: «In varia misura e legittimità, quasi tutto il teatro di ricerca, di questo cinquantennio si è riconosciuto illuminato dal Sole Nero di Artaud. Nel bene e nel male. [...] Spesso, chi ha agito nel nome di Artaud ne conosceva solo qualche massima. E poche parole d'ordine sono bastate, per esempio, a provocare nel DNA teatrale una vera mutazione genetica: l'atto performativo (recitazione o lettura registica di un dramma) è, di fatto, passato da attività di secondo livello (interpretazione del testo) ad azione di primo livello (creazione scenica). [...] Una nuova traduzione può servire anche à discutere di questo, a invitare a un consuntivo della fase che la versione Einaudi ha contribuito ad avviare e che oggi siamo maturi per storicizzare. [...] .Artaud distruttore del testo? Può esserlo uno che lascia ventisei volumi di scritti? Cos'è il rito, tanto sognato da Artaud, se non proprio quella ripetizione e quella fissità da lui tanto negate? È veramente applicabile in teatro quello che Artaud ha scritto sul teatro? Se cinquant'anni di teatro italiano sono stati influenzati da questo libro vuol dire che esso può avere effetti pratici. E vuol dire anche che la prassi ha bisogno di un pensiero che ia stimoli, la guidi e la controlli eticamente.» (Dalla Prefazione)

Vuoto