Fuori mi annoio. Che cosa rimane ancora da dire in merito al rapporto educazione-natura?
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Contenuto
In questi anni si è approfondito, studiato, fatto cultura in tema di pedagogia naturale, di outdoor education, di servizi sempre più orientati ad una proposta in natura e in selvatichezza. Anche in Italia inizia ad essere disponibile un pensiero culturale che sta radicando. Si fanno reti, si collabora, si scrive. Le esperienze si moltiplicano e promuovono cambiamento. Ma assieme alle buone autentiche pratiche se ne affiancano molte, che risultano essere abbastanza impermeabili alla trasformazione. Tra una posizione e l'altra vi è un mondo, fatto di scuole e di servizi che tutti i giorni provano a mettersi in gioco nella volontà di voler offrire alle bambine e ai bambini nuove occasioni attraverso le quali costruire conoscenze e saperi. Servono strumenti, osservazioni, incontri, confronti, a volte supervisioni. Serve soprattutto la determinazione e il desiderio, da parte degli adulti, di voler comprendere ulteriormente le bambine, i bambini e il mondo della conoscenza. Il libro cerca di dare voce alle possibilità di sperimentare un altro modo di intendere la didattica, riconosce le resistenze e le fatiche senza però permettere loro di ostacolare la necessità di uscire.
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