The divide. Guida per risolvere la disuguaglianza globale
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Prezzo online: € 24,00
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ISBN:
9788842824961
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Editore:
Il Saggiatore [collana: La Cultura]
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Genere:
Antropologia E Sociologia
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Dettagli:
p. 321
Disponibile su prenotazione.
Contenuto
Una frattura si allarga sempre di più. L'abbiamo ignorata, sottovalutata, creduta lontana, eppure da cinquant'anni si amplia e si ramifica, spalancando voragini tra i continenti, le nazioni e i cittadini stessi. È «the Divide», il divario economico tra ricchi e poveri del mondo: 4,3 miliardi di persone vivono con meno di 5 dollari al giorno mentre otto uomini posseggono la stessa ricchezza della metà più povera del pianeta. Per decenni economisti, politici e agenzie per lo sviluppo ci hanno raccontato che l'origine del problema è di natura tecnica, legata a difficoltà interne dei paesi poveri, e che tutto potrebbe essere risolto se, con l'aiuto dell'Occidente, questi adottassero politiche e piani di intervento adeguati. Ci hanno detto che la povertà sarà sconfitta nel 2030. Non è così. Jason Hickel ripercorre la storia dello squilibrio economico globale, smontando una dopo l'altra le bugie che ne hanno accompagnato la narrazione e mettendo in luce le responsabilità dei paesi ricchi: da Cristoforo Colombo e dalla nascita del colonialismo al discorso di insediamento del presidente Truman nel 1949, quando nacque la retorica degli aiuti ai paesi «sottosviluppati»; dagli interventi militari per impedire la costituzione di modelli economici alternativi, come nel Cile di Allende, all'istigazione al debito portata avanti dalle banche occidentali. Ma "The Divide" non è solo un regolamento di conti col passato. È un libro che apre spiragli per il domani, presentando soluzioni rivoluzionarie ai problemi della disuguaglianza: democratizzazione dei principali organi internazionali di governance come l'Organizzazione mondiale del commercio e il Fondo monetario internazionale, istituzione di un salario minimo globale, ripensamento del valore attribuito al Pil, investimenti sostanziali nell'agricoltura rigenerativa. Come afferma lo stesso Hickel: «Una volta che la gente inizierà a rifiutare la storia unica dello sviluppo, il futuro sarà fertile e ricco di possibilità».
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