Documentario come arte. Riuso, performance, autobiografia nell'esperienza del cinema contemporaneo
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Il documentario si presenta oggi come un'esperienza filmica in cui prosperano laboratorialità e sperimentazione. Una palestra estetica in cui il rapporto con le arti visive si è sviluppato enormemente, sino a rendere precarie distinzioni e terminologie in uso sino a pochi anni fa. Da tempo se ne è accorta l'arte contemporanea, sempre più interessata al film autobiografico e alla dimensione performativa dell'autore. O a pratiche, come il reenactement e il found footage, capaci di rivedere i cardini della rappresentazione realistica e i suoi immaginari cinematografici. Ma allora cosa intendiamo oggi con la parola «documentario»? Quale aspetti del "reale" ci racconta? E perché, staccandosi dall'idea di semplice specchio del mondo, è diventato la forma d'arte più incisiva della contemporaneità?
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