Compendio del Capitale. Con la corrispondenza tra Cafiero e Marx
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Carlo Marx non era certo tenero con chi lo contrastava, come l'anarchico italiano Carlo Cafiero. Eppure non ebbe molte esitazioni a riconoscere nel Compendio del Capitale "la grande superiorità di questo lavoro". Il giovane anarchico italiano era riuscito, a 31 anni in una prigione italiana e senza conoscere il tedesco, a riassumere lucidamente, in meno di 100 pagine, la complessità dell'analisi e della teoria del primo libro del Capitale, così da costruire "un buonissimo riassunto popolare della teoria del plusvalore". È ancora Marx che parla. Leggere oggi Il Capitale può essere veramente impegnativo, ma approcciarlo con un "compendio facile e corto" può essere un primo e anche proficuo modo di avvicinarsi alla grande costruzione teorica del pensatore di Treviri. La presente edizione riporta una nota di Giulio Sapelli, un saggio del biografo di Cafiero Pier Carlo Masini e le lettere che Cafiero e Marx si sono scambiati, una corrispondenza ricostruita dal socialista libertario svizzero James Guillaume.
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