La radio nella rete. La conversazione e l'arte dell'ascolto nel tempo della disattenzione
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La radio, ovvero la conversazione, la conduzione: mai come in questi anni si sta dimostrando un mezzo non soltanto resistente, ma persino il più adatto all'età dei social media. Oltre a essere agile, elastica, economica e assai più semplice di altri media, la radio è per sua natura multimediale, partecipativa, relazionale, e perciò particolarmente consona all'ecosistema internet. La sua vera forza deriva dal suo nucleo, il suo cuore, ciò che la definisce e distingue: la parola e l'ascolto, la voce e l'udito. Anche nel caotico, straripante mondo della rivoluzione digitale, in cui siamo investiti dalle informazioni a ciclo continuo, abbiamo bisogno di quest'esperienza quasi primaria, moderna eredità di una pratica eterna: un gruppo di persone che parlano e si ascoltano; che conversano, si scambiano idee, informazioni, ragionamenti. Il paesaggio contemporaneo pone però anche sfide insidiose per la radio. La frammentazione, la velocità, il mondo-flusso delle notifiche sugli smartphone lasciano spazio per una radio di ascolto serio, per il confronto approfondito, per una civile discussione? Queste pagine costituiscono un viaggio nell'arte della conversazione radiofonica, e nel mondo dei conduttori, di ieri e di oggi, attraverso cambiamenti e innovazioni tecnologiche, forme, stili, ritmi, canali, programmi, paesi. Un racconto affidato a una voce nota del nostro sistema della comunicazione, conduttore da anni dei più diversi programmi di informazione e di approfondimento, dai giornali radio e le trasmissioni storiche di Radio 1 - a cominciare da Radio Anch'io - ai dialoghi a due di Radio3, dagli audiodocumentari ai reportage. La radio si scopre così un mezzo resistente e adattabile, che nella rete non solo sta bene, ma può persino prosperare.
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