Uno su mille ce l'ha fatta. Fabio Pisacane, il ragazzo dei Quartieri Spagnoli. La paralisi e il calcio ritrovato, il no alla corruzione, l'approdo in Serie A
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Quattro partite vinte. Montagne da scalare, macigni da rimuovere. La vita in salita affrontata in contropiede dal ragazzo partito dai Quartieri Spagnoli di Napoli. Vicoli ambigui, popolati da gente onesta e perbene, e da persone oblique ai margini della legge. Un mix di storia di Napoli, antica e nuova. E questo ragazzo di umile famiglia con la fissazione del calcio, diventato adulto e poi uomo dribblatore di pericolose contaminazioni. Vinta la prima partita, ecco la seconda a debellare la grave malattia paralizzante: l'infido morbo di Guillain-Barrč. Famosi medici escludono che il ragazzo possa riuscire, nel tempo,a recuperare l'abbraccio col calcio e col sogno allevato da bambino. Nel mezzo della terza partita, il no urlato a chi puntava a coinvolgerlo nel pallone lercio in cambio di una cifra importante. La proposta sporca respinta con sdegno al mittente. Un nobile gesto apprezzato nel mondo, premiato con elogi e onorificenze ad annunciare la quarta vittoria. Il debutto in serie A, l'approdo nel porto del sogno, a trent'anni. Accade a Cagliari, meraviglioso momentaneo capolinea nella vita di Fabio Pisacane, moderno protagonista di una storia che gronda emozione.
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