Alla fonte della misericordia
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Anselmo è stato spesso interpretato come portavoce di un Dio giudice implacabile, che esige l'espiazione della colpa del peccato sino alla crocifissione del Figlio. Un modo di pensare attribuito genericamente al Medioevo se non al cristianesimo in quanto tale. Un approccio più rispettoso dei testi non toglie l'autore dal suo tempo, ma permette di leggerlo senza stereotipi. Ne nasce la capacità di far dire cose nuove alla lingua del suo tempo grazie alla forza che promana dal testo evangelico. La misericordia, la tenerezza di Dio, l'accoglienza della Chiesa verso l'umanità ferita e fragile emergono così con una freschezza simile a quella di una fonte, capace ancora oggi di offrire ristoro.
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