Sull'anima del mondo. Un'ipotesi della fisica superiore per la spiegazione dell'organismo universale. Ediz. critica
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Dopo aver esordito con "Idee per una filosofia della natura" (del 1797), Schelling prosegue con "Sull'anima del mondo. Un'ipotesi della fisica superiore per la spiegazione dell'organismo universale" (del 1798) il suo originale percorso di ricerca filosofica e scientifica sulla natura. Se da un lato tiene conto soprattutto delle novità concettuali introdotte da Kant e poi da Fichte, oltreché della tradizione più antica, il vero punto di riferimento delle sue indagini resta infatti la natura, interpretata nel suo interno dinamismo, in quella produttività riconosciuta anche come il carattere essenziale dello Spirito. Sull'anima del mondo rappresenta una tappa fondamentale nel cammino filosofico di Schelling e gli varrà il vivo apprezzamento di Goethe e almeno la curiosità di tutto l'ambiente romantico jenese. Quest'opera va letta inoltre come il documento di una sintesi, tutt'altro che facile, dell'imponente informazione scientifica riguardante gli esperimenti condotti in diversi settori della scienza empirica di fine Settecento, che si trovava allora in grande fermento e trasformazione.
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