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Per Mario Martelli. Fascicolo speciale di «Filologia e Critica»

di Aa.vv.

  • Prezzo online:  € 57,00
  • ISBN: 9788869731952
  • Editore: Salerno Editrice [collana: Biblioteca Di Filologia E Critica]
  • Genere: Studi Letterari
  • Dettagli: p. 320
Disponibile su prenotazione.
Spese di spedizione:
3,49 €

Contenuto

Compiendosi l'ottavo quinquennio di attività, e dunque i quarant'anni dalla fondazione (1976-2015), «Filologia e Critica» dedica il suo fascicolo "speciale", com'è prassi consolidata, a una figura di particolare rilievo nel panorama degli studi di Italianistica. Questa volta viene ricordato Mario Martelli (1925-2007), che della rivista fu collaboratore fine e intelligente fin dalla prima annata, dove pubblicò un importante saggio leopardiano, mentre la sua "Giarda" fiorentina, in cui discuteva dell'attribuzione a Niccolò Machiavelli del "Dialogo della lingua", inaugurò nel 1978 la nuova serie dei «Quaderni di "Filologia e Critica"». La partecipazione di Martelli alle attività scientifiche di «Filologia e Critica» fu ampia fin dall'inizio: non per nulla fu tra i protagonisti dei due grandi convegni da questa organizzati, nel 1984 su La critica del testo e nel 1988 su La novella italiana. Dall'esperienza di questi due convegni nacque il progetto di fondazione del Centro Pio Rajna, che trovò subito in Martelli un attento e partecipe sodale; con lui venne messo a punto il disegno della «Edizione Nazionale delle Opere di Niccolò Machiavelli », di cui fu magna pars, sostenendone e orientandone negli anni il cammino spesso accidentato, reso arduo da questioni scientifiche e non. Proprio in questo ambito egli pubblicò nel 2006 la fondamentale edizione del "Principe" (preceduta dall'importante Saggio sul "Principe", 1999), che giunse a coronamento della sua lunga e feconda attività scientifica. Impossibile ricordare qui nei particolari la sua amplissima produzione, forte di innumerevoli saggi e edizioni di testi; basti dire che essa si dispiegò sull'intero arco storico della letteratura italiana, pur mostrando una spiccata predilezione per il Quattrocento.

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