Tempo e informazione. Grandi crisi dalla fuga a Pescara al divieto del dissenso
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La gestione delle crisi è questione di veloce riconoscimento dei segnali prodromici (non mancano mai). Se, una volta compresa l'imminenza dell'evento, questo non è più prevenibile, occorre azione immediata, gestione competente, coraggio e veloce reazione. Il raggiungimento di un risultato etico deve essere l'obiettivo fondamentale della gestione. "Tempo e informazione" esamina la dimensione tempo in relazione all'evento in diciassette episodi, storici e attuali, nei quali un intervento in prevenzione, o una immediata risposta, avrebbero potuto o evitame l'occorrenza o mitigarne gli effetti. Un buon gestore sa che la risposta non si misura in base al tempo astronomico, il tempo è quello dell'evento, un minuto equivale a un'ora, un'ora all'eternità. I comandanti militari conoscono da sempre questa regola, sul campo non si può attendere e studiare la situazione, pochi istanti di esitazione decidono sulla vittoria o la sconfitta. La decisione è oggi semplificata dalla disponibilità in tempo reale di ampia informazione ma la gestione delle crisi è diventata più difficile dal grande numero di crisi che si verificano come conseguenza dell'innovazione e delle tecnologie avanzate. Occorre non farsi illusioni. Ci sono crisi che richiedono che i gestori mettano il loro impegno per fare sì che le crisi si verifichino: è il caso delle crisi delle guerre, non si vogliono prevenire o evitare, si vuole che si verifichino, con tutto il loro potenziale distruttivo.
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