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Giuseppe Antonio Borgese e il Corriere della Sera (1914-1921)

di Moroni A. (cur.)

  • Prezzo online:  € 60,00
  • ISBN: 9788896820278
  • Editore: Fondazione Corriere Della Sera [collana: Terzapagina]
  • Genere: Biografie, Memorie E Storie Vere
  • Dettagli: p. 851
Disponibile su prenotazione.
Spese di spedizione:
3,49 €

Contenuto

Leonardo Sciascia, ricordando Giuseppe Antonio Borgese, scrisse del destino curioso di un intellettuale che fu tra i protagonisti della scena letteraria nella prima metà del '900, ma che la cultura italiana ha per lungo tempo rimosso o cancellato. Una definizione, curioso destino, che coglie la sorte capitata a questo critico e scrittore che fu al centro della vita culturale del suo tempo, ma la cui memoria svanì rapidamente dopo la morte, avvenuta nel 1952, restando oggi noto prevalentemente tra gli studiosi di storia della critica letteraria. Eppure, Borgese non fu solo un valente critico, ma anche - aspetto ancora più ignorato - un appassionato pubblicista, collaboratore del Corriere fin dal 1912. Allo scoppio della Prima guerra mondiale iniziò un'intensa attività giornalistica in favore dell'intervento dell'Italia nel conflitto, impegnandosi poi attivamente sui temi della propaganda. Avviò così un impegno politico che lo portò, tra l'altro, ad essere uno degli ideatori e uno dei principali organizzatori del Congresso in favore delle nazionalità oppresse svoltosi a Roma nell'aprile del 1918 e che rappresentò la base per una diversa piattaforma nelle trattative di pace in rapporto alla questione dei confini orientali. Questi e molti altri aspetti del suo pensiero e della sua attività emergono dalla ricca e inedita documentazione proposta in questo volume (il vasto carteggio tenuto col direttore del Corriere, Luigi Albertini; una selezione dei suoi articoli di carattere politico e alcuni suoi inediti memoriali sulla propaganda e sulla questione dei confini orientali). Una documentazione che rivela l'originalità di molte delle posizioni di Borgese in questi anni come ben illustra la ricca introduzione di Mario Isnenghi.

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