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Per chi vuole seguire il vento a piedi. Le parole della fragilitą e della solidarietą di Don Mario Picchi

di Caffarelli Enzo

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3,49 €

Contenuto

Don Mario Picchi (Pavia, 1930-Roma, 2010), sacerdote dal 1957, č stato il fondatore e il presidente del Centro Italiano di Solidarietą di Roma (CeIS) e la sua filosofia d'intervento "Progetto Uomo" ha ispirato in tutta Italia e nel mondo, a partire dagli ultimi anni 70, la nascita di programmi terapeutico-educativi per persone con problemi di droga e altre dipendenze o in varie situazioni di difficoltą. In queste pagine uno dei suoi pił stretti collaboratori ripropone la figura e l'opera di Don Mario Picchi attraverso un'analisi delle sue parole: il suo lessico attento alla dignitą di ogni persona, portato al dialogo, all'incontro e all'abbraccio con l'altro. A partire da quando giovane seminarista a Tortona (Alessandria) progettava quale sarebbe stato il suo servizio come sacerdote, fino al suo testamento. Particolarmente sottolineate sono le parole-chiave dell'insegnamento di Don Mario, come "fragilitą", "solidarietą", "responsabilitą", "condivisione", "progettualitą". Rivolte non solo a persone tossicodipendenti, ma a chiunque avesse bisogno di aiuto, in ogni campo del sociale, e rivolte ai familiari e ai conoscenti delle vittime di dipendenze e di altri problemi e patologie. Tuttavia il ritratto qui proposto dell'uomo e del sacerdote Mario Picchi va al di lą dei suoi discorsi e dei suoi tanti scritti per cercare l'essenza di una persona che ha speso tutta la sua esistenza terrena, fino agli ultimi giorni, per compiere la sua missione, il suo progetto di promozione della vita oltre le paure, i pregiudizi, i silenzi, per restituire a migliaia di persona il desiderio e la gioia di vivere. Con in una mano il Vangelo e nell'altra il libro delle storie dei suoi ragazzi, come era solito ripetere. E con un monito costante: «Ci sono molti che annunciano delle rivoluzioni, ma non osano mettervi dentro neppure un dito. Č chi accetta di soffrire per salvare suo fratello che cambierą il mondo».

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