L'emergere della Terza Cultura e la mutazione letale
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"In questo libro parlerò delle due culture, umanistica e scientifica, di come si sia creata una frattura tra esse in epoca moderna e di quanto sia ora sentita, soprattutto da parte degli scienziati, ma anche nella comunità degli umanisti, l'esigenza di un suo superamento, Suggerirò che la nascita di una nuova, terza cultura potrà rappresentare uno spazio in cui la dialettica tra le due comunità abbia luogo e sia feconda di sviluppi. Parlerò della speranza che questi sviluppi possano portare ad una nuova società in cui il linguaggio sia il tessuto connettivo di una comunicazione che si ponga problemi di responsabilità, di scopi, e permetta il superamento di una società dominata esclusivamente dall'efficienza della tecnica." Con un lavoro di impianto divulgativo che spazia dalle intuizioni di Dawkins sull'evoluzione darwiniana alle suggestioni di Bion, Mayr e Chomsky sull'intelligenza come strumento di mutazione letale o di autoconservazione, Anna Curir affronta i dilemmi del rapporto tra uomo e macchina, affermando che la scienza deve riconoscere le proprie componenti di sensibilità e la tecnica tornare ad essere uno strumento sottoposto alla responsabilità umana.
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