Notte di Santa Apollonia
Disponibile su prenotazione.
Contenuto
L'opera racconta la cronaca e la storia di uno di uno dei più drammatici dissesti idrogeologici della storia che avvenne in Pisticci, in provincia di Matera, il 9 febbraio 1688, quando una frana di vaste proporzioni spaccò in due il centro abitato causando la morte di circa 400 persone e molti feriti. Superstiti e persone rimaste senza tetto trovarono rifugio e scampo nelle chiese, monasteri e case di campagna. I soccorsi provenienti dai centri vicini furono ostacolati dalle cattive e avverse condizioni atmosferiche. Una abbondante nevicata imperversò per quattro giorni, i fiumi andarono in piena, i raccolti distrutti e la cittadina rimase del tutto isolata e priva di collegamenti. Solamente dopo molti anni i resti delle vittime, provvisoriamente inumati nelle fosse sepolcrali della chiese, furono traslati per una umana sepoltura. Il feudatario del tempo don Carlo De Cardenas intendeva costruire una nuova città in una ridente località verso il mar Jonio ma i pisticcesi, riuniti in assemblea, decisero di ricostruire il loro paese nello stesso quartiere distrutto, utilizzando materiale edile di risulta. E già agli inizi del 700 sorgeva un nuovo quartiere denominato Dirupo con trecento bianche casette, allineate e frutto di una spontanea architettura mediterranea antisismica, oggi inserito nel catalogo dei Beni Ambientali come una tra le 100 meraviglie d'Italia da salvaguardare.
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