Al palo della morte. Storia di un omicidio in una periferia meticcia
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Roma, nella testa di molti abitanti del centro, finisce al Pigneto. Per questo capita di sentire domande come: "Per andare a Tor Pignattara faccio il Raccordo?". Tanti romani non hanno idea di dove sia Tor Pignattara, non sanno che si trova proprio a due passi dal Pigneto e dai suoi aperitivi. Ogni quartiere col nome di una torre è già "al Palo della morte". Il Palo della morte. Così il personaggio interpretato da Carlo Verdone in "Un sacco bello" chiama il luogo di estrema periferia dove ha appuntamento con un amico titubante, per partire alla volta di Cracovia. Oggi, nel multiforme slang della capitale, indica un luogo remoto, in un imprecisato hinterland. Tor Pignattara è un quartiere romano di confine, frontiera non soltanto urbanistica e sociale, ma anche culturale e immaginaria. E qui che negli ultimi giorni dell'estate 2014 viene ucciso Shahzad, giovane pakistano. Lo ammazza a calci e pugni un minorenne romano. Pochi giorni dopo, viene arrestato il padre del ragazzo. E accusato di concorso e istigazione all'omicidio. La morte di Shahzad è il prologo di una stagione, quella dei pogrom razzisti nelle periferie romane, delle scoperte su Mafia Capitale, delle convulsioni politiche che scuoteranno a lungo la città.
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