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Gli italiani sono gli altri. Viaggio (in undici tappe) all'interno del carattere nazionale italiano

di Vassalli Sebastiano

Disponibile su prenotazione.
Spese di spedizione:
3,49 €

Contenuto

Il compianto romanziere Sebastiano Vassalli, recentemente scomparso, nel corso della sua vita è stato un vivace polemista, capace di dividere gli animi sugli argomenti più disparati. "Gli italiani sono gli altri" raccoglie i suoi corsivi - apparsi su "Repubblica" e sul "Corriere della Sera" - che più hanno saputo creare un dibattito. "Nella prima fase della sua ideazione, questo libro doveva intitolarsi "guerre perdute": ognuna delle sezioni che lo compongono rappresenta, infatti, un incontro-scontro con il carattere nazionale italiano, da cui l'autore è uscito sempre soccombente e qualche volta anche malconcio" Così ci ritroviamo a riflettere su Don Milani e il suo "Lettere a una professoressa": dovremmo davvero pensare il nostro sistema educativo sulla base degli insegnamenti di un "mascalzone" che considerava "scapaccioni, scappellotti, frustate e qualche salutare cinghiata" come strumenti didattici? E sulla mafia: perché c'è in Sicilia e non in Svezia? Non sarà perché "i siciliani si vogliono più bene degli svedesi"? La storia potrebbe finire per dare ragione ad Andreotti... E, poi, ancora sui premi letterari (dividono la letteratura per annate come si inaugurano gli anni giudiziari, contando il numero dei delitti, e il numero delle pene)...

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