La rosa d'inverno. Al sultano (opuscola theologica I, 32: II, 3). Ediz. multilingue
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Grazie a questo volume divengono finalmente più accessibili, in virtù della traduzione italiana basata sul testo a fronte della Teubner, due fra i più importanti Opuscula theologica (I, 32 e II, 3) del grande genio bizantino Michele Psello (1018-1078 circa). Autentico erede della Metis e della versatilità di Odisseo (praticò quasi tutti i campi del sapere), Psello qui, come esegeta, teologo neoplatonico e "console dei filosofi", ci invita, per i suoi giardini nascosti, a contemplare lo splendore dei suoi roseti, la rete delle rivelazioni, degli enigmi, dei labirinti circolari. Nell'Opusc. theol. I, 32, Psello, come se fosse un personaggio di J. L. Borges, mette in guardia e, al contempo, sfida i suoi allievi del risorto Ateneo filosofico di Bisanzio ad affrontare una questione cruciale per la teologia e la teodicea cristiana: perché nel Libro di Giobbe Satana si presenta subito di fronte a Dio con gli altri angeli? Perché non è sepolto negli abissi? Quale sarà la sua funzione e il senso della sua presenza nel cosmo dei gradi ontologici? Come l'Ulisse dantesco, Psello arde dal desiderio di assecondare la ricerca della misteriosa "rosa d'inverno".
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