Ecomafia 2015. Corrotti, clan e inquinatori. I ladri del futuro all'assalto del Belpaese
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A 21 anni dalla prima edizione, il Rapporto Ecomafia cambia veste. Senza trascurare i numeri, che ci restituiscono l'immagine concreta della criminalità ambientale nel nostro Paese, abbiamo messo a fuoco il tema della corruzione, analizzandone le dinamiche nei settori ecocriminali, dedicando maggiore attenzione alle strategie, agli "schemi di gioco", piuttosto che alle singole inchieste che hanno contraddistinto l'ultimo anno. Usando questa lente, l'assalto all'ambiente, all'economia, al tessuto sociale del Belpaese appare in tutta la sua forza devastatrice. Clan e faccendieri, ma anche imprenditori senza scrupoli, funzionari dello Stato infedeli e colletti bianchi sono i veri protagonisti di queste pagine. La loro azione trova spazio tra uffici pubblici e sedi di società private, violando o addomesticando le leggi, mettendo olio negli ingranaggi della macchina burocratica. Ma esiste una rete che ha dimostrato di essere più forte: è quella delle forze che accanto a Legambiente hanno serrato le fila per arrivare a maggio 2015 all'approvazione della legge che introduce cinque delitti contro l'ambiente nel codice penale.
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