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TRAGEDIA DI "BLASCO". PIETRO TRESSO COI PARTIGIANI NELLA "MONTAGNE PROTESTANTE" E NEL MEYGAL

di Gremmo Roberto

  • Prezzo online:  € 22,00
  • ISBN: 9771973548011
  • Editore: Storia Ribelle
  • Genere: Storia
  • Dettagli: p. 176
Disponibile su prenotazione.
Spese di spedizione:
3,49 €

Contenuto

Da secoli l'altopiano del Velay in Alta Loira è una terra di rifugio per comunità di Ugonotti protestanti.
Proprio quest’isola di pace, dove avevano trovato aiuto ogni sorta di perseguitati, il pomeriggio del 22 aprile 1944 fu teatro d'un orrenda strage compiuta dai 'collaborazionisti' di Vichy e dai tedeschi che nella borgata di Montbuzat uccisero il 'maquisard' siciliano Salvatore Iannello ed altri suoi compagni, assassinati con degli incolpevoli paesani.
Testimone diretto dell'eccidio fu il pastore protestante Daniel Besson che nel 1992 in un qualificato convegno di studi rivelo una circostanza di straordinaria importanza: uno dei caduti sotto il piombo nazi-pétainista sarebbe stato l'italiano Pietro Tresso.
Senza saperlo, con quest'affermazione il candido uomo di Fede cancellava centinaia di pagine scritte per raccontare, senza veri dati di fatto, che Tresso detto "Blasco" sarebbe stato assassinato in una formazione di 'maquis' da implacabili e crudeli sicari al servizio di Stalin.
Nato a Magre di Schio il 5 gennaio 1893, Tresso era stato uno dei più importanti dirigenti del Partito Comunista d'Italia da cui era stato espulso pretestuosamente nel 1930 per aver coraggiosamente denunciato le malversazioni della famiglia Togliatti e l'avventurismo di "Ercoli".
Nelle difficili condizioni delle migrazione in Francia, "Blasco" aveva capeggiato l'opposizione comunista che si richiamava a Trotsky ed era stato fra i fondatori della IV° Internazionale.
Arrestato a Marsiglia grazie allo spionaggio italiano, era stato rinchiuso dal regime Vichy nel carcere del Puy da dove era fuggito ma si erano perse le tracce e la sua fine era stata considerata un efferato delitto stalinista.
La nostra inchiesta difficile, scomoda e controcorrente, basata in gran parte su documenti inediti degli archivi francesi, esamina obiettivamente i fatti che rendono invece credibile la testimonianza del pastore Besson.

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