Con le rovine. La musealizzazione contemporanea del sito archeologico
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Il libro s'interroga sui molti aspetti legati alle varie contraddizioni della musealizzazione del sito archeologico. Prima fra tutte, quella legata alla consueta discrepanza che si innescava tra l'attenzione dedicata ai vari reperti sottratti al sito e quasi sempre trasferiti al chiuso di un museo, di contro all'abbandono e all'oblio nel quale versavano i siti dopo averli spogliati dei loro elementi più pregevoli. Per far fronte a questo, la cultura archeologica si è evoluta verso l'idea di una musealizzazione in loco. Nasce quindi una generazione di architetture che si pongono come scopo prioritario, la creazione di un regime di salvaguardia del campo dello scavo. Sono queste, semplici coperture, magari molto estese, ma quasi sempre elementi che non innescano nessuna relazione progettuale con le preesistenze. Da alcuni anni, però, la cultura architettonica, ha focalizzato una progettualità che fa del sito archeologico, un ricco potenziale di temi, tipi e figure dal quale partire per l'individuazione di una via che possa dirsi sistema di relazioni prima di essere oggetto architettonico. Testimonianza, memoria, interpretazione, sono le parole chiave di questo atteggiamento progettuale. Il libro getta uno sguardo sapiente su quel particolare segmento attualmente non molto indagato, dedicato alle molte sfaccettature del rapporto tra architettura contemporanea e archeologia. Tale ricerca, dopo aver affrontato la tematica da un punto di vista teorico e storico-disciplinare, getta uno sguardo critico su molte delle recenti realizzazioni sull'argomento. Il corpo principale della ricerca si compone infatti di un nutrito esempio di architetture realizzate in Italia e all'estero che spaziano dalla generale musealizzazione del sito archeologico, alle singole architetture a servizio del sito.
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