Il pastore e le pecore. Giovanni Battista Peruzzo e il sacrificio inutile
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È noto che gli uomini veramente autorevoli sono amati da vivi e omaggiati da morti. Nulla di strano dunque se un pastore come mons. Giovanni Battista Peruzzo, vescovo di Agrigento nel secolo scorso, sia stato tanto amato dai fedeli da trovare, quando fu in pericolo di vita, la corale preghiera d'intercessione del suo popolo, tra cui quella più intensa e oblativa delle monache benedettine di Palma di Montechiaro. Il romanzo di Andrea Camilleri, "Le pecore e il pastore", ha dato notorietà a mons. Peruzzo, tratteggiando con una certa nostalgia di uomini autentici la sua figura, e ha reso famosa la preghiera oblativa delle monache a favore del pastore. Lo scrittore siciliano ha aperto inoltre la questione etica circa la spiritualità sacrificale delle monache, dichiarandosi deluso di non trovare nelle fonti su Peruzzo la soluzione morale del problema. Questo libro tenta di dare una risposta al rilievo critico di Camilleri, che peraltro molta curiosità ha ingenerato anche in tanti lettori.
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