ACCEDI

Nessun account trovato. Riprova.


Login
Orari Negozio:

Lunedì

: 15.30-19.30

Martedì-Sabato

09.00-12.30/15.30-19.30

Orari Negozio

Lunedi': 15.30-19.30
Martedi'-Sabato 09.00-12.30/15.30-19.30

Lo scorpione di Ovada. Genova 2001 vent'anni dopo

Lo scorpione di Ovada. Genova 2001 vent'anni dopo

di Sesia Piero

  • Prezzo online:  € 14,00
  • ISBN: 9791254573617
  • Editore: Giovane Holden Edizioni [collana: Battitore Libero]
  • Genere: Narrativa
  • Dettagli: p. 184
Disponibile su prenotazione.
Spese di spedizione:
3,49 €

Contenuto

Nel luglio del 2001, le violenze legate alle manifestazioni contro il G8 sconvolgono Genova. Ventuno anni dopo Elvio, che quei giorni laceranti li ha vissuti intensamente sulla propria pelle, ripercorre assieme a suo padre i luoghi della furia e della paura. Nel corso di una lunga passeggiata tra luoghi resi noti dalla cronaca, padre e figlio tessono un dialogo complicato ma essenziale. Generazioni e punti di vista differenti si confrontano per comprendere, a distanza di molto tempo, che cosa sia veramente accaduto. Quello di Elvio è un resoconto che non ha nulla di affine alla narrazione giornalistica che nel tempo ha sviscerato gli accadimenti alla ricerca di un senso, un ordine logico dietro al caos di un momento incomprensibile. È piuttosto una testimonianza diretta, sincera, ruvidamente spiazzante, fatta di tanti episodi osservati tra le strade di una città stravolta e incredula, in grado di restituire meglio di un reportage la disarmante profondità di un tragico evento storico, destinato a sfregiare tutto un Paese. Una generazione intera, che sotto il velo sgargiante di un fiducioso entusiasmo per il nuovo millennio sentiva salire già le fiamme di una rabbia profondissima, nel fumo dei lacrimogeni non vide più desideri, riferimenti, speranze. Istanti scomposti e terribili, ma anche mille semplici gesti di umanità affiorano in dettagli quasi liminali, destinati a imprimersi nella mente. Da pagine distanti dai racconti ordinari emergono le energie sfrontate dei vent'anni e le domande che essi ancora pongono sulla più grande ferita della recente storia italiana.

Vuoto